Addio bollo auto? Il Governo ci pensa

Data
11 marzo 2016
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Addio bollo auto Il Governo ci pensa

È allo studio del governo un progetto per l’abolizione del bollo auto.

Fonti dell’esecutivo assicurano che il premier Matteo Renzi, “forse già nella prossima legge di Stabilità e comunque entro la fine della legislatura”, vorrebbe fare sul bollo auto quanto già sperimentato sull’Imu prima casa.

La misura costerebbe alle Regioni quasi 6 miliardi di euro. Una bella somma che dovrebbe essere coperta da altrettante risorse. Il bollo auto, una tassa che interessa quasi 50 milioni di veicoli, vale per l’esattezza 5,9 miliardi di euro e, insieme all’addizionale Irpef, è l’unica entrata di cui le Regioni dispongono per le spese extrasanitarie che vanno dal sociale al lavoro, ai trasporti e alle infrastrutture.

In media copre il 30% della parte del bilancio non sanitario della Regione.I governatori potrebbero dunque mettersi di traverso di fronte a questa scelta, salvo che il governo, come per l’Imu e i Comuni, assicurerà loro il rimborso del mancato gettito.

Il bollo è tra le tasse percepite come odiose dagli italiani, su un settore su cui pesano diversi costi, dall’imposta sull’Rc auto alle accise sulla benzina, tanto che “il gettito complessivo del comparto automotive è stato stimato nel 2014 pari a circa 72 miliardi di euro e la tassa automobilistica pesa per circa l’8%”.

Né la gestione da parte delle diverse Regioni è sempre omogenea (tra sconti ed esenzioni) o efficiente, con un tasso di evasione che in media è del 12%.

Addio bollo auto Il Governo ci pensa (2)

Il nodo vero sarebbe quello delle risorse da trovare per la copertura. Per questo, sostiene la fonte di governo, non è escluso che l’operazione possa cominciare alleggerendo il peso su alcune categorie: auto storiche, tasse sui passaggi di proprietà, neo-immatricolazioni o addirittura il superbollo.

Il peso del bollo auto è diverso a seconda dei territori e differenti sono le percentuali di evasione.

Ogni anno al fisco per ciascun veicolo vanno mediamente 106 euro, ma c’è “una variabilità molto alta” a seconda della Regione e si passa da 180 euro a 63 euro.

I due motivi principali sono l’evasione e la qualità del parco auto (da veicoli più inquinanti ai territori più ricchi dove circolano diversi Suv).

I governatori hanno varato anche sconti ed esenzioni, chi per gli autoveicoli ibridi di nuova immatricolazione, chi per i veicoli a Gpl e metano, ad alimentazione idrogena o elettrica, o per i portatori di handicap.

Vedremo come e se avanzerà il progetto sperando che non si tratti di una manovra elettorale e che non crei solo un grosso buco nei bilanci delle regioni.

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