Cassazione: Niente multa sulle strisce blu senza parcheggi gratuiti in zona

Data
09 maggio 2016
Categoria

Preferiti

Cassazione Niente multa sulle strisce blu senza parcheggi gratuiti in zona

Molti automobilisti, pur di vedersi riconosciuta la ragione, sono disposti ad arrivare fino al terzo grado di giudizio: la Cassazione.

Ecco perché non sorprende che proprio dalla Cassazione piovano, da anni, sentenze di ogni tipo che regolano il rapporto tra i cittadini al volante e le amministrazioni locali.

Le ultime due riguardano due automobilisti multati sulle strisce blu.

La Cassazione ha stabilito che tra parcheggi gratuiti e a pagamento debba esserci un’alternanza.

Per essere valide, e non poter essere annullate, le multe per sosta sulle strisce blu senza pagare le tariffe previste, devono obbligatoriamente rispettare alcune condizioni: nelle vicinanze devono esserci aree di sosta gratuite, oppure la zona deve essere stata annoverata dal Comune come area storica o di pregio ambientale.

Ciò lo conferma la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8282/16, offrendo agli automobilisti alcuni strumenti per poter contestare le multe ed evitare il pagamento, ovviamente previa verifica di questi due presupposti.

Cassazione Niente multa sulle strisce blu senza parcheggi gratuiti in zona (2)

In ogni caso, tuttavia, spetta all’automobilista dimostrare  attraverso foto che nelle vicinanza delle strisce blu non vi è la possibilità di parcheggiare nelle strisce bianche.

In un’altra sentenza, la n. 8262/16, gli ermellini hanno dato ragione all’automobilista che aveva lasciato il ticket sul sedile anziché sul parabrezza.

La sentenza chiarisce un altro punto importante: la multa per mancata esposizione del tagliandino di pagamento può essere contestata se il parcheggio è stato effettivamente pagato ma la ricevuta viene esposta altrove (ad esempio nel sedile dell’auto).

In casi come questi, tuttavia, viene stabilita la compensazione delle spese di lite anche a carico del cittadino, che in ogni caso dovrebbe sempre fare in modo che il tagliando di pagamento sia facilmente identificabile da chi di dovere.

Gli ermellini quindi, ritenendo che il Vigile abbia comunque svolto bene il proprio lavoro, non hanno riconosciuto al cittadino il ristoro delle spese giudiziarie. Insomma: l’automobilista ha ragione, ma per vedersela riconoscere ha pagato quanto (e forse più) di una multa.

Contattaci
I campi con * sono obbligatori.




Sito in versione dimostrativa