Emissioni auto UE: i produttori avranno soglie di tolleranza più alte e tempi più lunghi

Data
30 ottobre 2015
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Emissioni auto UE i produttori avranno soglie di tolleranza più alte e tempi più lunghi

Dopo lo scandalo Volkswagen, rea di avere truccato le centraline per passare gli esami sugli standard ambientali, ci si auspicava ad una linea dura da parte dei governi degli Stati membri dell’Unione Europea sulle emissioni delle auto e sui test per verificarle, imprimendo, di conseguenza,un’accelerazione verso veicoli meno inquinanti. La soluzione invece sembra andare verso un’altra direzione: se le aziende sono “costrette” a barare per rispettare gli obblighi, questi si renderanno più flessibili anziché essere più severi con i produttori.

Davanti alle proposte della Commissione UE di migliorare i test sulle emissioni per l’omologazione delle auto diesel Euro 6 i governi degli Stati membri sembrano aver scelto di tutelare le case automobilistiche.

Finora i test di omologazione sono stati effettuati prevalentemente in laboratorio, consentendo molte scappatoie e portando ad avere sul mercato auto che nel loro utilizzo reale hanno emissioni molto più alte di quelle che dichiarano. Ancora prima del caso Volkswagen, si era deciso di fare partire da gennaio 2016, nuovi test su strada seppure non vincolanti da subito e, in una prima fase, ancora associati a quelli in laboratori. I governi hanno deciso ieri di accettare la proposta dell’esecutivo europeo di renderli vincolanti a partire dal settembre 2017, ma hanno introdotto significative modifiche.

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Per i nuovi modelli i test saranno vincolanti dal settembre 2017, mentre per i nuovi veicoli i test saranno dal 2019 e non dal 2018, come inizialmente proposto. Per consentire alle case di adeguarsi con gradualità ai nuovi test, più difficili da superare, la Commissione aveva proposto in una fase transitoria la possibilità di sforare del 60% il limite di emissioni di ossidi di azoto (80 milligrammi per km). Troppo poco per il comitato tecnico dei 28 paesi, che ha alzato la tolleranza al 110%. Da gennaio 2020 per i nuovi modelli ed entro gennaio 2021 per i nuovi veicoli invece le case non potranno sforare più del 50%.

A spingere per la flessibilità nei test, oltre ovviamente all’industria dell’auto, ci sono Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Nel comitato tecnico solo l’Olanda ha votato contro l’ammorbidimento, mentre la Repubblica Ceca si è astenuta. La Commissione ha accettato le modifiche, definendo i nuovi test “robusti”; eventuali correzioni potranno arrivare adesso dal Parlamento europeo.

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