Rc auto sconti ai virtuosi

Data
10 marzo 2016
Categoria

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Autokosten

L’introduzione di una “pagella” delle province con più sinistri per ricompensare con sconti “aggiuntivi e significativi” gli automobilisti virtuosi che in quelle città (soprattutto del Mezzogiorno), ci abitano e che per questo motivo e pur non avendo causato incidenti negli ultimi 4 anni, pagano premi assicurativi più alti.

La misura è fra quelle introdotte nel ddl concorrenza dal primo pacchetto di emendamenti presentato dai relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap), in commissione Industria del Senato.

La pagella delle province ha una doppia faccia: svela chi prende brutti voti (gli automobilisti poco attenti), ma premia anche i più bravi. Una lista nera che l‘Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) dovrà tenere conto per premiare con sconti aggiuntivi gli automobilisti virtuosi.

Fra le altre novità che hanno investito il settore RC Auto c’è anche il fatto che la percentuale minima degli sconti obbligatori – per chi ad esempio ha installato la scatola nera – non sarà più decisa dall’Ivass (come era previsto nel testo di legge originale), ma dalle stesse compagnie.

All’Autorità resta però la definizione della cornice, ossia la decisione dei criteri e delle modalità nell’ambito dei processi di costruzione della tariffa e di ricalcolo del premio.

Rc auto sconti ai virtuosi (2)

Altra novità è il raddoppio del valore delle multe per quelle assicurazioni che non si adegueranno a queste condizioni.

Chi non praticherà gli sconti – che non a caso la norma definisce “obbligatori” – rischierà una sanzione pecuniaria dai 10.000 agli 80.000 euro (prima le cifre previste erano esattamente la metà).

L’Ivass, inoltre, si accerterà dell’applicazione degli sconti da parte delle compagnie assicurative attraverso periodiche verifiche a campione, anche in via ispettiva.

Sugli sconti RC Auto al Sud, intanto, è partito uno scontro interno al Pd. Due senatori democratici di Napoli, Vincenzo Cuomo e Pasquale Sollo, accusano infatti il proprio partito di aver fatto in Senato una scelta che “discrimina gli abitanti del Mezzogiorno” e rischia di annullare “il buon lavoro che era stato fatto alla Camera”, augurandosi che si sia ancora in tempo per ripristinare quelle norme “che tutti, nel Pd, ai vari livelli, avevamo condiviso”.

 

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